In questi giorni, come alcuni di voi avranno notato, su questo blog sono comparse “facce nuove”. Ossia ho voluto coinvolgere altre persone invitandole a scrivere dei post enoici, non necessariamente tecnici. Anzi, proprio lontani da quei tecnicismi in cui ogni tanto cado anche io (mannaggia a me!). Ho chiesto a queste persone di raccontare le proprie emozioni, le proprie esperienze, i propri ricordi. E quindi sono venuti fuori tutta una serie di post molto diversi tra di loro, per stile, forma. Mi piace ricordarli e raccoglierli qui in un breve elenco:
Sara Artusa – Erbaluce di Caluso Doc Le Chiusure 2008 – Az. Agricola Benito Favaro
Elena Bardelli – Valle d’Aosta Doc Donnas 2006 – Caves Cooperatives de Donnas
Bianca Maggiora – Freisa d’Asti Doc Vivace 2009 – Cascina Gilli
Chiara Giovoni – “It’s not easy to be Dogliani” – Dolcetto and the other side of Piedmont Langa
Lorella Sgarbi – Brunello, ma non solo…. Vino, amore, passione ed amicizia
Qualcuno ha ironizzato sul fatto che i tutti i contributi provenissero unicamente da rappresentati del genere femminile: è un caso, i maschietti a cui ho chiesto si sono dimostrati essere più lenti e pigri 🙂
L’esperienza non è conclusa, anzi. Sto cercando di convincere anche altre persone, proprio al di fuori del web, a provare a scrivere, a lanciarsi. E se qualcuno, leggendo queste righe, volesse farlo, me lo dica, senza tanti problemi. Mi piacerebbe che ognuno, a modo suo, racconti una bottiglia di vino, la propria esperienza, le proprie emozioni. Proprio per dimostrare che non è necessario essere dei “professionisti” o dei “sommelier” o dei “degustatori” per parlare di vino. Perchè il vino, come qualunque cosa, la si può vedere da prospettive differenti, ognuna delle quali arricchisce l’esperienza di ognuno di noi.
Questa è per me la condivisione: dividere con, è un modo per crescere e imparare.
Io devo dire grazie a Jacopo che per primo applicò il concetto di condivisione, mi diede fiducia e mi invitò a scrivere qualche post per il suo Enoiche Illusioni (e su cui mi riprometto di tornare presto). E un grazie a Vittorio, perchè grazie alle lunghe chiaccherate con lui l’idea di condivisione ha preso forma nella mia testa. Ma soprattutto un grazie a quelle persone che fino ad ora si sono messe in gioco e, talvolta con fatica, hanno deciso di raccontare la “loro” bottiglia di vino o le proprie emozioni.
E soprattutto, state certi che vi saranno altre sorprese…
trovo che coinvolgere persone al di fuori del web sia un’ottima idea …..
anche perche’ al di fuori diciamo…del nostro mondo “di vino” credo se ne sentiranno delle belle… la maggior parte degli amici miei e di Max distingue il vino in bianco e rosso….
Lo spero davvero… è quello che vorrei, Lorella, proprio avere voci diverse, meno legate a certi schemi mentali… va bene anche bianco/rosso, mi piace/non mi piace… però qualche racconto che abbia un’anima e che non sia solo una sequenza di dati tecnici freddi e senza grosso significato. A presto e grazie per il commento 🙂