“Credo nella terra, nella vigna, nel vino.
Credo nel Roero.
Immagino ogni bottiglia di vino come espressione del territorio e dell’annata dalla quale proviene.
Immagino ogni produttore di vino come un artista, interprete della trasformazione delle proprie uve.
Sono felice di poter coltivare una vigna ed ottenerne vino“
Così, è iniziata. Olek Bondonio, alla fine della giornata di #grignolino1 se ne arrivò con una bottiglia ed un foglio su cui erano vergate queste parole e mi chiese di assaggiare, in anteprima, il vino di questo suo amico, Luca Faccenda. Roero Arneis 2010 dell’Azienda Agricola ValFaccenda, in quel di Canale che in fondo è una delle tante terre delle miei origini (in quanto meticcio io sono per un quarto rovigoto, per un quarto ciociaro e per metà piemontese di Cisterna d’Asti e San Damiano). Quindi Canale rientra, bene o male, nelle mie vene.
E mi piacque l’idea che un vignaiolo che stimo, come Olek, mi chiedesse il parere su questo vino, per di più praticamente mai fatto assaggiare al di fuori di una ristretta schiera di amici.
E io mi presto volentieri, dicendo volentieri la mia, senza la pretesa di assolutezza o di voler insegnare il mestiere a chichessia.
Roero Arneis, che secondo il produttore, sul retro del foglio, dà il meglio nel lungo periodo e con l’affinamento. E mi sento di poter concordare con lui: ora ci si trova di fronte ad un vino con un bel colore paglierino carico, tendente al dorato, limpido, quasi brillante e vivo: al naso emerge subito il profilo erbaceo e floreale, ricordo di una ginestra e di un glicine. Poi la frutta, l’albicocca, la pesca e qualche lieve accenno di frutta tropicale. E, non me ne vogliano i puristi, quel sentore di minerale che si riscontra puntualmente in bocca ed è uno dei caratteri distintivi dell’Arneis (tipologia che non ho mai nascosto non amare particolarmente). Ecco, un naso che colpisce ed incuriosisce. Purtroppo la bocca è ancora molto giovane, giocata su note di acidità e sapidità notevoli ma che non sono adeguatamente sorrette da un corpo di un certo tipo. Anzi, struttura un po’ leggerina al momento, ma che mostra una nota lievemente tannica che potrebbe (uso il condizionale apposta) donare un po’ più di profondità in futuro. Ecco, mi ritrovo con il produttore: forse questo è un vino da vedere nel lungo periodo. Forse. Però, per essere una prima vinificazione, devo dire che il risultato è più che piacevole. A questo punto non mi resta che andare a trovare il produttore, osservare le sue vigne ed assaggiare gli altri vini. E rinnovare l’assaggio di questo Arneis a tempi futuri, per comprenderne l’evoluzione.
Il primo impatto è sicuramente interessante. Ma a costo di ripetermi, visto che Olek si è esposto, non avevo alcun dubbio sulle potenzialità di questa bevuta.
Ciao, grazie per la scoperta, nn sapevo di questo produttore, come al solito un piccolo appunto Cisterna e San Damiano sono in provinicia di Asti, Canale in provincia di Cuneo, anche se confinanti i Paesi che tu citi so che il campanilismo italiano è anche presente in quel di Canale
Cmq grazie per la scoperta
Ciao
Ciao Nicola, bentornato 🙂 lo so che Canale è in provincia di Cuneo.. 🙂 però il nonno di mio nonno era di Canale, per questo l’ho messo tra i miei paesi di origine… sono che non volevo massacrarvi con tutto il mio parentame 🙂 Il ragazzo è giovane ed alla prima vinificazione… mi fa piacere parlarne anche per incoraggiare questi ragazzi che si mettono in ballo, pur sapendo che la terra “l’è greva” e fare quel mestiere non è per nulla facile… a presto!
Buonasera Faber…ho letto la scheda, mi sono aperto una bottiglia ed ora sono qui, con il bicchiere di fianco alla tastiera a cercare di dare forma ai pensieri.
Come sai sono in sintonia con la tua valutazione: il vino è ancora a tutti gli effetti molto giovane e anche se il profilo olfattivo gode già di una espressione che a me non dispiace (fosse il vino di altri direi che è bella!) la bocca è ancora costretta, legata.
Questo primo Roero Arneis Valfaccenda 2010 da me prodotto prende forma da due differenti vigne: quella “dietro casa” è stata raccolta con una particolare attenzione al patrimonio acido-salino delle uve, direttamente pressata e successivamente fermentata a temperatura controllata…insomma, un processo per mantenere vive le caratteristiche fruttate e fresche del vitigno.
La “vigna di Cescu” è invece stata raccolta a piena maturità, le uve sono state diraspate e pigiate e hanno macerato fermentando grazie ai lieviti naturalmente presenti sulle uve per circa due giorni e mezzo, dopodichè pressatura e fermentazione in fusti di rovere di più passaggi: un vino complemetare al precedente, struttura e profondità.
Sono contento di aver tradotto in vino le idee che avevo…la certezza che le idee fossero buone ci sarà solo con i prossimi assaggi, chiaramente!
La scelta di terminare in maniera completa la trasformazione degli zuccheri e quindi imbottigliare un vino “secco” sicuramente incide sulla piacevolezza e sulla pienezza di beva attuale… in tutti i casi sono convinto che con un maggiore affinamento in bottiglia il vino riesca a “rilassarsi” e, anche grazie ad un assaggio non troppo freddo ma a temperatura “ambiente” la bocca riesca a trovare un’espressione maggiormente coerente con il resto.
Ti aspetto per un giro in vigna e due assaggi per poter scambiare opinioni con il bicchiere in mano…buona serata, finisco il bicchiere, alla salute!
bene ragazzi, una delle cose che piu’ apprezzo è la schiettezza, ecco perchè ammiro sia Faber che Luca nei rispettivi ruoli..
Sul vino già detto tutto, aggiungo solo per pura curiosità i commenti che ho raccolto nei vari assaggi californiani in cui ho proposto il vino di questo amico. E’ risultato di difficile approcio, ovviamente perchè diverso dagli arneis presenti sul mercato “base della california”, ovvero quello dove la gente entra, compra una buta ed entro tre giorni la beve, lì vogliono bianchi freschi, fruttati da tracannare senza tante storie. Ha incuriosito invece parecchio, nelle enoteche e nei locali dove andando controcorrente cercano di “educare” i propri clienti a bere dei vini con caratteristiche particolari e con una buona storia alle spalle.
alla salute Olek
I vini del dell’Az.Agricola Faccenda Canale,hanno raggiunto nel tempo uno standard qualitativo di assoluta eccellenza,confermato dal sottoscritto e riconosciuto da mio figlio Crj.Ebbene si ……,ieri abbiamo degustato il Vs. Arneis Valfaccenda 2011,un vero capolavoro che unisce la passione,la cultura e l’amore per l’unicita’ della Vs. viticultura,fatto di fatica,orgoglio,operosita’ e sapienza,ottenute da uve selezionate e frutto dell’unione di intenti della viticoltura locale.Bevi insieme a noi il vino del Piemonte,l’espressione di un territorio.