Disclaimer: bottiglia acquistata direttamente dal produttore. 7,50 euro
Un altro Blanc de Morgex. Ossia il Prié Blanc in purezza.
Una realtà attiva dal 1968, fondata da
7mila bottiglie, poco più di 1 ht di vigneto. Tutto a pergola bassa, unico modo per far dare il meglio al Prié Blanc.
Mirko ti racconta tutto ciò in maniera pacata, serena e tranquilla, senza mia smettere di fissarti negli occhi. Ti racconta della volontà del papà, a modo suo un precursore, e di un amore per una terra difficile trasmesso ai figli. Che continuano “nel nome del padre”.
Fanno anche un passito, il Blanc Flapì (15 euro), poche centinaia di bottiglie, frutto di una selezione rigidissima delle uve migliori messe poi ad appassire in cassette.
In entrambi i casi quello che colpisce è il profilo “verde”, in una caso di erba appena tagliata, nel secondo del fieno. L’acidità, come giusto che sia, regala spina dorsale e pungenze quasi elettriche.
Magari meno potente di altri Blanc, in questo caso si gioca sulla delicatezza, che se non ascoltata con attenzione potrebbe dare quasi l’idea di un vino “scarico”. Ma non è così, non è così banale.
E’ il Blanc de Morgex, è il Prié Blanc.
Ed in questo caso è anche la storia di una famiglia e di una tradizione che grazie all’opera dei figli non dimentica la lezione dei padri.
Il priè blanc è un vitigno di grande valore, incomincio ad amarlo e a proporlo a tutti gli amici.
Non conosco questo produttore ma rimedierò il prima possibile.
Grazie Fabrizio per queste dritte.
Bellissimo lavoro di ricerca nelle alte terre Valdostane.
Un piacere scoprire nuovi produttori di vini che incuriosiscono molto.
Il prossimo passo sarà quello di organizzare degustazioni itineranti per stanare i produttori dal loro esilio montano.
La Valle ti entra prima nella testa, poi nel cuore. Conoscere le difficoltà, vedere e calpestare quei vigneti rende il tutto magico. Provare per credere 🙂