Disclaimer: bottiglia acquistata tempo fa in enoteca. Circa 100 euro.
Nota a margine: qualche anno fa mio padre mi regalò un buono da spendere in una delle enoteche più “fighe” di Torino. E feci questo “investimento”. Era giunto il momento di aprirla, la situazione meritava.
Non sono mai andato a puttane. O per essere più elegante, non annovero frequentazioni con prostitute o escort.
Per scelta “politica” innanzitutto.
La prostituzione è il mestiere più antico del mondo.
Siamo realisti, domanda e offerta ce ne saranno sempre.
E quindi trovo assurdo, ingiusto e pericoloso che debba essere in mano alla malavita, che regge il tutto sullo sfruttamento.
Penso, magari provocatoriamente, che dopo uno stato spacciatore (sigarette), uno stato usuraio (tasse, balzelli e cosa più grave liberalizzazione del gioco d’azzardo), uno stato pappone potrebbe anche esistere. Per contrastare criminalità e sopraffazioni.
A parte queste considerazioni, perchè parlare di vino e prostituzione abbinandoli insieme?
Perchè questa bottiglia è una gran bottiglia.
E ho immaginato a come potrebbe essere frequentare escort di alto lignaggio.
Donne geisha, ma non solo, consapevoli della capacità di dare piacere emotivo, intellettuale e fisico ad uomo (che poi ci sia un passaggio di denaro è un altro aspetto).
Insomma, questo vino è una splendida escort nell’aspetto (colore).
Affascinante nel dialogo e nell’approccio (i profumi, raffinatissimi ed eleganti, seppur molto netti e puntuali).
Godibilissima nel tutto, fino a sfociare in un orgasmo da urlo (assaggio verticale, ricco e opulento).
Però…
Però fare sesso, l’amore, con una donna che si ama (e non che si paga) è tutt’altra cosa.
C’è emozione, coinvolgimento, passione.
Che nessuna escort, per quanta brava, potrà mai darti.
Viva lo Stato pappone! E non nel senso che se maggna tutto, che quello l’avemo già.
Come non condividere le tue idee, siamo in un’epoca in cui certi valori sono sottomessi alla “prostituzione” di esseri, di idee, di passioni. Bello leggere che tu resisti, cerchiamo di resistere caro amico, non siamo in pochi!
Sono contento che ti sia piaciuta…..ti avevo fatto scegliere bene 🙂
@davide: ben ricordo 🙂
@federico e @vittorio: un po’ provocatorio quanto ho scritto, lo so bene. Ma sono fermamente convinto che laddove ci sia proibizionismo, la malavita prospera. E questo è assurdo
Condivido il messaggio sulla liberalizzazione per debellare una piccola parte di malavita organizzata e anche il parallelo con questa boccia, ti consiglio allora di provare di Fevre il 1er cru Fourchaume, direi una escort meno appariscente ma più intrigante del Grand cru e poi qualcosa di Guy Robin dal base ai cru più danarosi…in quel caso parlerei di amore adolescenziale allo stato puro!!!
Produce anche uno Chablis, detto volgarmente base, pagato 7.90€ in Enoteca a marzo a Beaune da applausi!